Incontri di discernimento e solidarietà
 
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Roma, 2 novembre 2007



Ci proponiamo una riflessione su alcune parole che esprimono dei concetti, un centinaio per cominciare.

Una riflessione sulle parole in tre tempi:


  1. nei discorsi correnti, con particolare attenzione ai media;

  2. nel Vangelo, la buona notizia, come lo Spirito ci dà di comprenderlo nelle Sacre Scritture e nella Tradizione (Dei Verbum);

  3. nel vissuto della gente, cercando di riconoscere la presenza dello Spirito che fa accogliere il Vangelo.


Cerchiamo di far questo insieme, comunitariamente: con un metodo che non ha nulla di costringente, su un binario per andare in tutte le direzioni, in una ricerca comunitaria per incontrare le esperienze più personali.


Per ogni parola cerchiamo di fare una scheda che raccoglieremo in ordine alfabetico.

Non cerchiamo di arrivare a una sintesi, che implicherebbe una nostra elaborazione personale, ma a uno sguardo d'insieme, una "sinossi", che è un atteggiamento povero e mite ma prezioso al tempo stesso.


E' semplice e difficile.

Semplice perchè si tratta di mettere a fuoco, in un primo approccio, il significato di singole parole nei discorsi correnti. Semplice per la luminosità del Vangelo accolto nello Spirito e con l'aiuto di chi comprende meglio di noi la Parola. Semplice perchè considerando il vissuto di tutti con simpatia si scopre in loro la presenza dello Spirito.


Ma è anche difficile perchè non siamo molto abituati alle cose semplici. Per molti può essere una grave difficoltà pensare e scrivere in rapporto a una parola e limitandosi a una semplice scheda. Siamo spesso portati, anche partendo da una sola parola, a dire tutto quello che abbiamo nella mente e nel cuore, con tante parole. Anche questa è una cosa certamente valida ma non risponde a quello che qui proponiamo, una visione d'insieme, una sinossi. Ci vuole per questo l'umiltà per seguire un cammino comunitario e certamente assai lungo.


Senza scopo e senza obiettivi. Quel che ci proponiamo non ha uno scopo perchè è un valore in sè, o meglio è già realizzazione di un passo di conversione della mente e del cuore mediante la riscoperta di un linguaggio evangelico.


Senza scadenze. E' una via che termina con la nostra esistenza terrena. Un amico che è per me un gran maestro mi diceva che questa ricerca richiede diversi anni. Gli ho detto che personalmente spero solo di avere il tempo per partecipare all'avvio.

E' una crescita di coscienza che comporta una esperienza di povertà che ci aiuta a "glorificarci solo del Signore" (1 Cor. 1, 31).


Un servizio:


  • alla contemplazione, "Sta' in silenzio davanti a Dio e spera in lui" (Salmo 37);

  • al discernimento di come lo Spirito opera nel mondo e quali sono le dinamiche del Regno di Dio;

  • all'azione per la convivenza umana, per una politica liberata dalle angustie della identificazione con la ricerca e la gestione del potere;

  • alla profezia (cfr: Ger. 20, 7-18);

  • al dialogo;

  • alla PACE.



Un frutto auspicato e sperabile.

Rendersi conto dello scarto fra come si parla, anche da parte di chi si considera cristiano, e il Vangelo; della presenza del Vangelo nella vita di tanti che non vengono riconosciuti ufficialmente come cristiani praticanti- ferventi- eroici.