Scendere
nel profondo di se stessi
dove l’abisso dell’uomo
tocca l’Abisso di Dio.
Assaporare
tutti i tremori dell’uomo,
senza evasione,
i tremori della carena sbattuta
dal vento,
del filo d’erba
che al mattino fiorisce
e alla sera è già secco,
i brividi del fiore di campo
che solo per un’ora
conosce i bagliori della bellezza.
Ascoltare in me
il grido dell’uomo
che invoca aiuto
e il suo lamento
per il troppo patire.
Imparare
il coraggio dell’abisso:
al fondo
ci sono le orme
del passaggio di Dio
invisibili per gli occhi
impauriti dalle profondità!
Piccola Tenda
sperduta nel deserto,
solitaria,
trafitta
di luce,
sfiorata
da un Amore più grande
del Tuo piccolo spazio,
bisogna che
si spezzi
il Tuo telo
e lasci che
il sole
ti bruci.
Breve
il tempo
della mia vita!
un fremito
di forze esplosive
lanciate nel divenire
della storia
e avidamente assorbite
dal cammino senza sosta
dei mondi
che vanno verso
il loro compimento.
Io sono in quest’attimo
fuggente
che getta
scintille di fuoco,
poi cade nel buio,
nel silenzio assoluto
che è oblio,
ultimo cadere
in un abbraccio di luce
che acceca
e dona al silenzio
un fremito sconosciuto
di VITA
che appartiene all’Eterno.
Palpito
di vita
da sempre in lotta
con ombra
di morte,
frammento
di essere
posato ai confini
del nulla
quasi gemito
di fuoco
caduto in agonia
per un battagliar continuo
tra luce
e tenebre
al fondo
di un cuore
sfiorato
dalla creatrice forza
dell’Amore.
E’ tempo
di tornare nel deserto
dove il roveto
è ancora in fiamme,
tornare
per vivere davanti a Dio
la sua amorosa Assenza,
tornare nel deserto
dove
una purissima luce
attraversa l’oscurità
della storia
e la conduce
verso luoghi di vita
e di pace.