Viviamo in un tempo
in cui trionfa l'ideologia del far soldi ad ogni costo e dello sfruttamento
della gente, in nome del libero mercato. Nel mondo stesso della solidarietà
organizzata i bisogni delle persone e delle famiglie in difficoltà,
delle fasce sociali più deboli vengono sempre più spesso
presi in considerazione come opportunità per la vendita di
servizi alla persona, attraverso la creazione di imprese cosidette
no profit. Continuano tuttavia ad esserci persone e gruppi che si
sentono chiamati in causa dalle difficoltà e dalle sofferenze
del prossimo e che, in spirito di gratuità, prendono su di
se la responsabilità di accogliere, accompagnare, prendere
a carico coloro che restano indietro o vengono travolti, nella frenetica
corsa al successo. Chi sceglie la strada dei piccoli e dei poveri
ha anche, in questo momento, il compito di far conoscere queste scelte
di condivisione compiute al di fuori di qualsiasi logica di tornaconto.
Ciò è ancor più necessario, dal momento che i
mass media danno di frequente una lettura distorta delle scelte di
gratuità, considerandole residuali ed emotive, iscrivendole nel
circuito della beneficenza oppure circondandole di un'aureola di
eroismo e collocandole al di fuori della normalità. Presentando
in questo sito esperienze di condivisione poste in essere, nel segno
della responsabilità e della gratuità, da uomini
e donne la cui vita è cambiata frequentando "la cattedra dei
poveri", vogliamo tracciare sentieri di speranza che tutti gli uomini
di buona volontà sono invitati a percorrere e prolungare.