Incontri di discernimento e solidarietà

2 dicembre 2002


Carissimi Giovanni, Franco, Aldo, Piero e Giorgio,


ci incontreremo mercoledì 4 dicembre a casa mia, alle 20.30, con cena frugale portata da voi.


Piero e Giorgio fanno un’esperienza diversa dalla vostra e la considerano autenticamente politica: il confronto può essere molto utile al fine di scoprire un modo nuovo di fare politica per il quale molti, soprattutto giovani, sembrano disponibili. Così testimoniava Giovanni in base alla sua esperienza a Firenze e così sembra indicare anche lo studio di Ivo Diamanti sull’ultimo Venerdì di Repubblica


E’ stato ricordato che Gesù ha detto: siate dunque prudenti come i sapienti e semplici come colombe. Suggerisco di leggere tutto il passo di Matteo 10, 16-25. Inizia dicendo: “Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi”. E prosegue indicando un cammino molto arduo di minorità fino ad essere considerati come demoni. Certo la semplicità di chi non cerca il potere non esonera affatto dall’impegno a studiare a fondo la realtà e a trovare le vie migliori per comunicare un’autentica coscienza politica… popolare.


Il termine prudenti (lat. prudentes) traduce il greco frònimoi che non ha nulla di “astuzia” ma piuttosto di ragionevolezza e sapienza. Penso sarebbe per noi utile approfondire il concetto di sapienza nel VT che riguarda il “saper fare bene” all’interno della fede in Dio: “Abita la terra e vivi con fede” (Salmo 37,3).


Continuando a riflettere sulla necessità di confrontare con il Vangelo le parole che più spesso usiamo parlando d’impegno politico, ho abbozzato qualche riflessione.


Il potere

E’ la massima seduzione (cfr. la tentazione di Gesù nel deserto)

E’ tuttavia sempre più necessario che qualcuno decida anche per gli altri e sembra necessaria anche una certa concentrazione di potere.

Nell’esercizio del potere occorre mettere bene a fuoco il rapporto fra il comprendere come vanno le cose e il decidere. Il comprendere può venire da chi non ha alcuna autorità per decidere.

Spesso scarseggiano quelli che capiscono e manca in chi decide la volontà di essere aiutati a capire.

Capire è il frutto molto spesso del patire e del compatire.

“Pur essendo Figlio, imparò tuttavia l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono” (Ebr. 5, 8-9).


Il successo

Proposto ai giovani e da essi ricercato al di sopra di ogni cosa: dal giovane laureato che non batte un chiodo, al brillante arrampicatore.

Quale successo? Guadagno, onore, fama, potere…?

Quanto nella ricerca di successo hanno spazio l’acquisizione di competenze e il servizio?

Il successo secondo il Vangelo, il cammino verso Gerusalemme, le beatitudini.


La concretezza

Bisogna fare i conti con la realtà. Ho sentito invocare questo principio come un imperativo assoluto al di sopra di ogni istanza morale e nella dimenticanza più assoluta del Vangelo, come se la morte e la resurrezione di Gesù fossero un fatto del tutto fuori della realtà.

La prima realtà è Dio che si è dato a noi nel Mistero Pasquale, poi c’è la realtà di ogni singola persona nella sua dimensione spirituale e materiale.

C’è un fare i conti con la realtà che è la vera laicità cristiana che Castelli definiva profezia del popolo di Dio nel mondo, che è la vera “conversatio” cristiana nel mondo.


L’apertura dei giovani a una politica altra

La valutazione positiva di Giovanni dei giovani incontrati a Firenze. Interesse per la politica ma non per la nostra politica.

Come è realmente presente lo Spirito che comunica il Vangelo? E’ essenziale riconoscerlo per farsi guidare; accettare la cattedra dei piccoli e dei poveri.

Quale superamento dell’individualismo, del consumismo, della superficialità, dell’edonismo.

Quale possibilità di annuncio del Vangelo senza clericalismo.


La libertà

Nel linguaggio corrente sulla politica libertà significa innumerevoli cose che andrebbero esaminate una per una ed esposte alla luce del Vangelo e del suo annuncio di liberazione.

“Gesù nella sinagoga a Nazareth legge Isaia:

‘Lo Spirito del Signore è sopra di me

……

per proclamare ai prigionieri la liberazione

…..

per rimettere in libertà gli oppressi”

Allora cominciò a dire: “Oggi si è adempiuta questa scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi” (Lc. 4, 16-21).


La fede

Splendido e fondamentale articolo di P. Dalmazio Mongillo in “La speranza per la politica”.



Un sogno di una vita


Una carta


Con un messaggio semplice ed essenziale

comprensibile da tutti

per un passaggio dall’egoismo alla ricerca del bene di tutti

liberi dalla seduzione del potere

in adesione al Vangelo.


Dei centri


Di discernimento alla luce del Vangelo

di quel che accade nella dimensione sociale della nostra esistenza

per convertire la nostra conversazione nel mondo

per vivere la laicità come profezia.


La strada

Andare sulla strada per comunicare questo discernimento

e l’impegno conseguente a chiunque, non privilegiando le istituzioni piccole e grandi ed il potere che esse producono, accogliendo il positivo che c’è nelle esperienze di ognuno.



Sciogliersi


Come lievito, liberi di ogni preoccupazione di affermarsi, di sussistere e perfino di resistere. La comunicazione del messaggio è un fine, un valore in sé.


Comunicare


Dando e ricevendo con esperienze vicine e lontane,

formando una rete ma evitando ogni schieramento.


La coscienza politica


Rinunciando a ogni operazione di potere, promovendo una coscienza politica, come superamento dell’egoismo e coinvolgimento con i problemi di tutti. Attenzione al potere per sciogliere i grumi più perniciosi.


A presto, a voce


Pio