13 giugno 2013
In memoria di P. Pio Parisi s.j.
Sono passati già due anni da quando Pio ci ha lasciato. In questo tempo abbiamo pensato di accogliere la sua eredità e continuare a farla vivere, con semplicità e in amicizia.
Ci siamo incontrati più o meno ogni mese per riflettere, meditare, fare sempre più nostre le riflessioni contenute nella "Traccia" che ci ha lasciato. E, in ogni incontro, un punto di quella "Traccia". Ci è sembrato un modo efficace di procedere nel far memoria di lui, continuando quella comunione che ci ha legato finché è stato qui con noi. Il colloquio con lui non si è mai interrotto, continua, anche se in forme diverse, come prima.
Pio, ogni volta che proponeva un suo scritto era ansioso di sapere che cosa ne pensavamo, amava discuterne con noi e quando gli arrivava qualche contributo scritto, si affrettava a comunicarlo. Ora anche noi vogliamo comunicare l'esperienza di questi due anni "con" e senza di lui, proprio come avrebbe gradito.
In queste pagine - tante altre ne metteremo insieme perché queste non raccolgono tutto il lavoro che abbiamo continuato a fare - c'è una sintesi del suo pensiero arricchita (o impoverita) dalle nostre parole, da quanto ci siamo comunicati in grande amicizia. Ci hanno aiutato e continueranno a farlo anche Suor Chiara Patrizia, don Franco Amatori e P. Francesco Rossi De Gasperis s.j.
Non è stato facile. Forse in qualcuno di noi c'è stata anche la tentazione di mollare, di lasciar perdere o di continuare da soli. Ma da soli non si va da alcuna parte. Ci ha aiutato l'amicizia spirituale che per Pio era fondamentale e in quell'amicizia abbiamo trovato la forza di andare avanti, nel solco da lui tracciato, con tanto rimpianto ma anche con tanta voglia di fare, di stare, di comprendere, di accogliere lo Spirito secondo l'inno di lode del mercoledì della terza settimana che Pio citava sempre:
Notte, tenebre e nebbia,
fuggite: entra la luce,
viene Cristo Signore.
Il sole di giustizia
trasfigura e accende
l'universo in attesa.
Laura Marini