LECTIO MUNDI
Incontri di discernimento e solidarietà
Via E. Torelli Viollier 132/A - 00157 Roma
e-mail: ass.mpolverari@tiscali.it
sito web: www.indes/lectiomundi INVITO
Venerdì 27 marzo 2009, h. 20.30, in Via Torelli Viollier 132/scala A
incontro di Lectio Mundi sul tema
Nel diritto internazionale, il termine genocidio denota il crimine commesso da chiunque partecipi alla distruzione di un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, così come definito dalla Convenzione sulla prevenzione e la punizione del reato di genocidio adottata dall'Assemblea generale dell' Organizzazione delle Nazioni Unite nel 1948.
In un certo senso, il fatto e gli orrori di questo crimine esistono da che guerra è guerra, coi massacri senza pietà di intere popolazioni prima brutalmente violentate e poi distrutte. Ma la presa di coscienza a livello mondiale di questocrimine in particolare risalgono al secondo dopoguerra, con il processo di Norimberga contro i responsabili dell’«Olocausto» e con l’istituzione di Tribunali penali con giurisdizione sovranazionale per l’incriminazione e la condanna dei colpevoli.
Certamente questa svolta segna un altro passo in avanti verso quella civiltà del diritto che resta non un, ma l’orizzonte per tutta l’umanità. Di fatti, però, i massacri non solo non sono terminati ma si sono andati moltiplicando durante l’ultimo cinquantennio. E allo stesso tempo si è visto come sia difficile “definire” - concettualmente e giuridicamente - questocrimine rispetto ad altri che pure rivelano un’ estrema ferocia da parte di chi se ne rende colpevole. L’ultimo esempio è proprio di questi giorni ( 4 marzo 2009 ), con la Corte penale dell’Aja (Cpi) che ha chiesto l’arresto immediato di Omar al-Bashir, presidente del Sudan - accusato di azioni che hanno provocato in sei anni 300mila vittime, 2,7 milioni di profughi, stermini, violenze, torture e deportazioni in massa - ma contro il quale è caduta, già in fase preliminare, l’accusa di genocidio.
Introdurrà la discussione il Prof. Antonio Marchesi, docente di Diritto Internazionale, già Presidente della Sezione Italiana di Amnesty international