Incontri di discernimento e solidarietà

LETTERE CATTOLICHE - LIBRO DI TOBIA


Gli incontri della Lectio divina del ciclo 2015-2016 riprendono a partire dal capitolo 2 della Seconda lettera di Pietro.


Gli eredi della prima evangelizzazione, quella che proviene dai primissimi discepoli, da quella prima Chiesa, il grembo fecondo da cui ha preso avvio la missione al servizio dell’Evangelo che sta dilagando nel mondo, manifestano la loro preoccupazione: è come se la novità cristiana fosse ridotta a un riferimento di ordine teologico, astratto e quindi evanescente; è diventato un vezzo, un’etichetta e la militanza che rende coerente la vita nuova nella prospettiva di un cammino di conversione, che è sempre più esigente e sempre più coinvolto nella relazione con la novità del Signore, nell’appartenenza a Lui, laddove la sua Pasqua redentiva ha segnato la svolta determinante nella storia umana, sembra svaporare riducendo la novità cristiana a una pura definizione teorica, astratta, inconcludente. E si rivolgono a coloro che provengono dal paganesimo, a cristiani che, dichiaratamente, ufficialmente, programmaticamente, condividono l’appartenenza a un unico disegno di salvezza; partecipano al cammino dello stesso discepolato, ma la ricaduta in forme di paganesimo per questi maestri della tradizione giudeo-cristiana costituisce un rischio prossimo e massimamente preoccupante. E scrivono: Giacomo, Giuda e ora Pietro con la sua seconda Lettera. Sono nomi di grandi personaggi che sono stati anche altrove celebrati come le grandi figure che, nel momento decisivo della prima evangelizzazione, danno una forma inconfondibile alla Chiesa madre di Gerusalemme. Ricordate che Paolo nella Lettera ai Galati parla delle “colonne” e si riferisce a Giacomo, a Pietro e Giovanni, l’altro autore di cui noi non ci siamo occupati che sta come figura di riferimento per quell’altra sezione di scritti che contribuiscono a comporre le sette Lettere Cattoliche; le tre Lettere di Giovanni sono una sezione imprescindibile di questa raccolta. Ma noi abbiamo preso in considerazione la Lettera di Giacomo, quella di Giuda e le due Lettere di Pietro. Lasciamo da parte la prima Lettera di Pietro, che ha caratteristiche tutte proprie, sulla quale potremo tornare in altre occasioni e proseguiamo nella lettura di quella serie di scritti con cui ci siamo già confrontati nel corso dell’anno passato e ritroviamo in pieno il clima pastorale che abbiamo percepito leggendo e rileggendo queste pagine; adesso, nel momento in cui abbiamo ormai sotto gli occhi la seconda Lettera di Pietro che è lo scritto più tardivo rispetto agli altri; forse è lo scritto più tardivo tra tutti quelli che compongono il Nuovo Testamento.


Lectio divina


Incontri 2015-2016 - Lettere cattoliche